Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 ottobre è stato discusso e votato il Piano integrato per il Diritto allo Studio e all’educazione per l’anno scolastico 2019/2020.
Il gruppo consiliare La Città in Comune -Sinistra per Cernuscoha votato contro. In questo documento mancano troppi punti che riteniamo fondamentali, e quelli presenti non convincono, sono carenti per rispondere efficacemente alla complessità del mondo della scuola. Vogliamo qui evidenziare le ragioni della nostra riflessione, punto per punto:
Il documento, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di un’amministrazione, è stato presentato in commissione pochi giorni prima della seduta consiliare, una modalità di comunicazione che la dice lunga sul suo essere un documento lungimirante, organico e condiviso. Si presenta come un Piano di diritto allo studio INTEGRATO tra i vari assessorati, ma che ancora oggi rimane senza una visione unitaria: nessun dato di riflessione o elaborazione del significato e della finalità della scuola oggi o esperienze motivanti ed efficaci che possano offrire spunti di approfondimento.
Strutture - Ancora oggi, a tre anni dall’insediamento di quest’amministrazione, non è dato conoscere il futuro della scuola Manzoni: toppe su toppe a progetti di recupero e ristrutturazioni senza sapere cosa si farà degli spazi lasciati liberi dalle classi ora dislocate nel nuovo polo. Non sono ancora pervenuti i giochi del plesso di via Lazzati, la cui installazione era prevista in agosto, poi rinviata a settembre e ancora a metà ottobre.
Andamento demografico e servizi - Dai dati anagrafici risulta un calo dell’utenza scolastica (uno su tutti: il dato dei bambini di 5 anni (circa 400), con quello dei bambini di 2 anni (poco sopra i 200); ma nulla viene detto in merito agli effetti anche in relazione al nuovo Pgt e quindi alle necessità della popolazione, nella fattispecie servizi e strutture scolastiche. Anche il servizio Piedibus ha registrato una forte diminuzione dei partecipanti (dati confronto anno scolastico 2016/17 con il 2019/20: -113 bambini). Il servizio di Postscuola Infanzia registra un calo di alunni (-34 unità). Perché evidenziare solo i dati positivi e non quelli con segno negativo, e cercare di capirne le ragioni?
Condivisibile l'esigenza, più volte annunciata, di un dimensionamento degli istituti comprensivi che - riteniamo - dovrà necessariamente coinvolgere nel suo iter la popolazione interessata e il Consiglio comunale. Ma, ad oggi, ancora nessun atto formale e concreto a tal proposito.
Interventi a sostegno delle politiche educative 0- 6 anni - Ravvisiamo in modo palese una sorta di copia-incolla del Piano dello scorso anno, senza alcuna visione prospettica. Non basta citare la normativa, occorre a nostro giudizio aprire incontri tra nido e infanzia di approfondimento e di reciproca conoscenza sui contenuti e sulle metodologie, in modo da creare sinergia e condivisione sui percorsi.
Convenzione con la scuola d’ infanzia paritaria Suor Sorre - A fronte di una diminuzione degli iscritti (-26), permane uno stanziamento di 220 mila euro all’anno, mentre ci sono aule vuote nei plessi delle sezioni statali.
Progetto classi digitali - Richiesto e sostenuto da una dirigente scolastica, non ha visto un percorso condiviso dai docenti, assolutamente necessario visto l’impatto sulla didattica e sul modello educativo e vista anche l’entità delle risorse erogate. Inoltre, sottolineiamo che sono stati sacrificati o sottovalutati altri progetti fra cui quello dieducazione all’affettività (-7.000 euro), riduzione delle risorse per lo Sportello DSA; nessun progetto legato alle tematiche ambientali, considerata la grande attenzione e sensibilità degli studenti sul tema (v. partecipazione allemanifestazioni Friday for future).
Inclusione assistenza educativa alunni disabili – A conferma del trend nazionale, nell’ultimo triennio a Cernusco gli alunni disabili sono + 50, aumentano dunque le risorse ad essi destinate; tuttavia l’intervento così come impostato rischia di essere relegato ad una mera contabilità: numero di alunni disabili e numero di ore attribuite, col rischio di una distribuzione a pioggia. Sparito in questo Pds (come in quello precedente) tutto il percorso che aveva coinvolto docenti, referenti sulla disabilità, personale educativo, uffici comunali e che aveva portato alla sottoscrizione di un Protocollo operativo con l’obiettivo di fornire strumenti di analisi, monitoraggio e valutazione.